Crafted in Stone/Recorded on Paper: Promoting the Architectural and Archival Heritage of the Small Italian Municipalities (13th-20th Centuries). Historical Research and Digital Enhancement

Costruito in Pietra/Custodito sulla carta: il patrimonio architettonico dei comuni italiani (XII-XX secolo). Ricerca storica e digitalizzazione

Progetto di ricerca di rilevante interesse nazionale – PRIN 2022 PNRR/Prot. P2022YT2YJ

Durata

1 dicembre 2023 – 30 novembre 2025

Sedi

Politecnico di Milano, Dipartimento DABC (Architettura, ingegneria delle costruzioni e ambiente costruito)
Università di Genova, Dipartimento DAD (Architettura e Design)
Università di Padova, Dipartimento di Beni culturali, archeologia e storia dell’arte
Università di Roma Tor Vergata, Dipartimento di Ingegneria dell’Impresa
Politecnico di Torino Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio

Ricercatori

24 senior researchers – 11 junior researchers

Discipline

Storia dell’architettura • Restauro • Archivistica e biblioteconomia • Disegno • Ingegneria informatica •
Paleografia • Storia dell’arte moderna • Storia medievale • Topografia e cartografia

Il progetto

A partire dalla fine del XII secolo, le amministrazioni comunali hanno costruito l’architettura civica della Penisola: opere monumentali, ma anche interventi meno riconoscibili, più modesti per entità e impegno finanziario. Per finanziare e controllare il proprio patrimonio edilizio le municipalità hanno creato strutture complesse e durature. La conduzione dei cantieri si è intrecciata con la messa a punto di procedure per la gestione del patrimonio pubblico. Nell’arco del tempo questi due ambiti hanno dato luogo alla creazione di un ricchissimo deposito di documenti, posto a garanzia della liceità dei percorsi tecnici e creativi.

Ripensando alla storia dei comuni italiani è possibile affermare che per secoli, le amministrazioni e i cittadini si sono identificati tanto nella costruzione del Palazzo, quanto nella costituzione dell’Archivio comunale: le fabbriche di ‘pietra’ si sono sempre specchiate in quelle di ‘carta’, e viceversa.

Per cause diverse però in alcuni comuni gli archivi custodiscono atti e disegni legati a edifici non più leggibili e, al contrario, in altre città la dispersione del patrimonio cartaceo non permette di decifrare le stratificazioni storiche dei manufatti esistenti.

Il progetto di ricerca intende accostare queste due dimensioni – la ‘pietra’ e la ‘carta’ – mirando alla comprensione e alla valorizzazione di edifici e giacimenti documentali che possono descrivere e rendere condivisibili alcune storie legate alla cultura del ‘buon governo’ delle città italiane.

Inquadrata nelle tematiche messe in luce dalle strategie del PNRR, la ricerca si concentra su alcuni cosiddetti “centri minori”, considerando geografie paradigmatiche della storia della Penisola centrosettentrionale. Questa scala d’indagine permetterà di considerare l’architettura dei palazzi per le istituzioni, ma anche quella degli spazi per il commercio, l’istruzione, l’assistenza e la salute pubblica, l’associazionismo, le attività culturali e politiche, i musei e le biblioteche e, non ultimi, i monumenti commemorativi.

Le aree d’interesse individuate dal progetto sono:

  • I borghi di fondazione o sviluppo bassomedievale del Piemonte centro-meridionale: un sistema che si irradia sia verso il sistema collinare e l’arco alpino, sia verso il mare attraverso le valli dell’Appennino (es. Val Grana, Val Maira, Alta Val Bormida, Monregalese, Valle del Tanaro, Bassa Valle d’Aosta).
  • Le città portuali liguri, per secoli nodi di una rete di collegamenti marittimi e terrestri di rilievo internazionale, messe in crisi dalla delocalizzazione dei traffici mediterranei e dall’emarginazione economica delle vallate appenniniche di cui costituivano lo sbocco al mare (es. Albenga, Finale Ligure, Chiavari, Levanto).
  • I centri delle valli alpine e prealpine della Lombardia (es. Valchiavenna, Valtellina, Valchiavenna, Val Seriana e Val di Scalve), terre di passo e nuclei urbani, sin dal XIII secolo si sono connotate per via di una forte autonomia statutaria, conservata per tutta l’Età Moderna. 
  • Le piccole e medie città della terraferma veneta, centri vitali dell’organizzazione della Repubblica di Venezia, oggi sofferenti per la crisi di modelli contemporanei di diffusa urbanizzazione (es. Bassano del Grappa, Cittadella, Castelfranco, Este e Chioggia).

Le città di fondazione novecentesca del Lazio meridionale: di piccola e media dimensione, ideologicamente connotate nelle scelte urbanistiche e nelle caratteristiche formali delle architetture civiche (es. Sabaudia, Pontinia, Latina, Guidonia).

Scopi

Il progetto Costruito in Pietra/Custodito sulla carta si propone di:

  • Avviare ricerche negli archivi storici di alcuni Comuni, stabilendo relazioni con le Soprintendenze, le Comunità Montane e i consorzi già presenti sui territori. Manifestazioni d’interesse o eventuali situazioni di rischio potranno indirizzare alcune fasi dei lavori o contribuire alla selezione dei casi studio.
  • Rendere visibile e disponibile, valorizzandolo, il patrimonio di dati acquisito: alla comunità scientifica, agli amministratori locali, alla rete di diversi comuni costruita tramite il progetto.
  • Sul fronte della storia di ‘pietra’ si potrà contribuire all’archiviazione di informazioni utili alle campagne di manutenzione ordinaria e straordinaria, ai restauri, a progetti di rigenerazione e/o transizione energetica degli edifici. Sul verso della storia di ‘carta’, invece, il progetto permetterà la digitalizzazione di una selezione di originali fragili, di grandi dimensioni, magari esposti a rischio di conservazione.
  • Progettare una banca dati geolocalizzata in ambiente web, aperta a successive integrazioni, che consenta visuali di lettura e percorsi tematici destinati a favorire la fruizione allargata e trasparente dei documenti, delle immagini digitalizzate nonché delle elaborazioni ricavate dalle analisi storiche.
  • Il dato digitale relativo ai cantieri della ‘pietra’ e della ‘carta’ permetterà l’accessibilità e la partecipazione di studiosi, esperti e anche di cittadini interessati, amanti della storia della propria città. Sarà interessante provare a integrare virtualmente i fondi pubblici con archivi privati che custodiscano altre informazioni sulla storia degli edifici civici (fotografie, quotidiani, periodici, cataloghi di mostre, libri).